Dopo oltre 30 anni è stata finalmente “liberata” la cabina Enel in via Rosso da Messina che era “inglobata” all’interno di una delle baracche presenti nella strada. La storia della cabina Enel di trasformazione media e bassa tensione intorno alla quale era stata realizzata una baracca è senza dubbio uno dei simboli dell’anarchia che ha permesso nel disinteresse gli sfregi al territorio e uno dei paradossi che si è protratto per tre decenni. L’ufficio commissariale al risanamento dopo aver assegnato un alloggio alla famiglia ha disposto la demolizione della baracca, liberando così la cabina Enel che era rimasta “ostaggio” per tantissimi anni. Complicatissima infatti la gestione perché ogni operazione sia in caso di guasto che di manutenzione della linea era resa complessa dal fatto che gli operai e gli addetti ai lavori potevano accedere alla cabina solo entrando all’interno della baracca in una delle stanze. Il sub commissario al risanamento Marcello Scurria sottolinea come il lavoro sia stato effettuato in piena sinergia con il direttore provinciale dell’Enel, ingegner Francesco Vescio.
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